Oltre il calcio
Alle 21 del 11 luglio di quest’anno si è svolta la finale di Coppa Europa. La Gran Bretagna, la cui squadra ha giocato contro quella italiana nonostante la dipartita dall’unione politica, ha comunque potuto partecipare al torneo, incrementando il numero di partite che hanno avuto luogo “fuori dall’Europa”. Infatti, altri paesi non facenti parte dell’UE, hanno partecipato, poiché aderenti all’Europa del calcio, che è un organo indipendente da quello politico.
La storia che unisce la Gran Bretagna all’Italia potrebbe esser fatta risalire al I secolo a.C., anno in cui i Romani occuparono l’isola. Ma in termini più duraturi il vero legame venne istituito nel 1800, con l’importazione di generi alimentari di cui la nostra penisola era ricca. Un fatto determinante per la spiegazione del fenomeno era rappresentato dalla elevata presenza di agrumi in Sicilia e la urgente necessità di vitamina C (per prevenire e curare lo scorbuto) della Royal Navy, cuore dell’economia inglese. C’è da dire che negli stessi anni l’Italia ed in particolare il meridione, erano oggetto di mistificazione e grande fascino, facendo si che si istituisse il fenomeno – a noi noto soprattutto per via degli scritti che ci sono pervenuti – del turismo inglese in Italia. Oltre ad essere un luogo fascinoso sia per via della popolazione che per il paesaggio, l’Italia rappresentava un punto di appoggio strategico per coloro che avevano interessi in nord africa, soprattutto nel periodo coloniale che ha caratterizzato i due secoli precedenti al nostro.
Essendo cessate le colonie e le colonizzazioni, ma soprattutto grazie alla presenza dell’UE, gli interessi inglesi per il nostro paese non sono più accomunabili a quelli di un tempo. Si sono però mantenuti e intensificati negli anni i rapporti economico-commerciali, facendo si che nel 2020 le esportazioni di prodotti alimentari verso la Gran Bretagna abbia raggiunto la quota di 2.323,93mln euro. Nonostante l’ingente ammontare, al primo posto per esportazione troviamo il settore delle “3emme” (Machinery, Metal Products, Medicaments), che costituisce ormai il nuovo volto del made in Italy.
Il 2021 segna un anno particolare nella storia dei due paesi, infatti, a partire dal 1° novembre 2021 si terrà la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP26, che sarà presieduta dalla co-presidenza italo-britannica. Essendo stata rinviata lo scorso anno a causa del Covid-19, l’auspicio del Bureau della Conferenza delle Parti dell’UNFCCC è quello di: “consentire al governo britannico e quello italiano, di mettere l’azione per clima al centro dei lavori del G7 e del G20, dei quali avranno rispettivamente la presidenza di turno il prossimo anno.”